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"Paris Match" di The Style Council ; L'italia e Spagna e un Rifugiato in Francia

2014/ 2018  Parigi




Ero seduta in una caffetteria nel estate di 2017 e stavo ascoltando la mia canzone preferita di "The Style Council". Sembrava un'ossessione perché
l'avevo ascoltata molto durante i miei anni universitari a Firenze e poi a Teheran mentre mi occupavo di mia madre. Era così
romantica e ispirava nostalgia. Guardavo fuori della vetrina mentre sorseggiavo il caffè, compiaciuta di poter osservare la strada
affollata da una confortevole poltroncina.... In quel giorno così piovoso, non solo ero a Parigi, ma il sogno era diventato
realtà......

Avevo passato dei mesi a dormire sulle panchine e come altri refugiati non sapevo cosa fare. Avevo anche la mia gatta Bunny con me. Avevo portato due gatti con me dalla mia casa in Spagna. L'uomo che lavorava nel  chiosco dove prendevo il cafe era gentile e come altre persone che mi vedevano con lei ... la coccolavano.  Era l'estate e la vita era bella , Ma qualche volta pioveva tantissimo e mi rifugiavo nella cabina telefonica , Adesso la cabina non c'e'. Un giorno un tassista che era Algerino mi ha detto che dovevo rivolgermi alle associazioni per avere un posto dove dormire e poi c'era anche la 115 che ti mandava nei varie localita per dormire la notte.
Dopo varie esperienze sono arrivata ad avere una stanza in una pensione per gli anziani. Era legata alla chiesa Protestante.  Avevo fatto dei passi da gigante per arrivare finalmente alla residenza d'artista chez Margaret,




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"Ore vuote trascorse a perlustrare sotto acquazzoni diurni strade che sono diventate la mia zona. Mentre passo da un caffè a un
bar mi chiedo dove sei,perché mi hai annebbiato la mente e ora ho perso la nozione del tempo. I cieli vuoti mi dicono che è
meglio dimenticare, che il miglior consiglio è non aver rimpianti. Ti vedrò ancora mentre passeggio per i boulevard? Perché mi
hai annebbiato la mente. Aspetterò fino ad allora. Sono triste, ma in modo naturale. Qualche volta mi fa perfino piacere sentirmi
così. Il dono che mi hai dato è il desiderio. È stato il fiammifero che ha incendiato il mio cuore. Notti in bianco con niente da fare
che sedere e pensare a te. Ogni pensiero è solo per te. Mi inquieto e mi annoio, quindi esco di nuovo. Odio sentirmi così
limitato, mi sembra di perdere il mio tempo."


2015  Paris
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Ero seduta in una comoda caffetteria situata lungo gli Champ Élysées dove servivano grandi tazze di caffè e pensavo alla gente che avevo conosciuto chez Margaret alla Muse'e Adzak ; tra molti altri la sera precedente avevo conosciuto;  M. Remi di Avignone che  faceva le letture di poesie di di varie poeti  e dei  testi teatrali e aveva fatto un performance con una donna di nome Daisy . era un evento informale ma interessante ed era stato proprio qualche giorno fa al Caffe Moretti che era giusto davanti la porta di. Margaret.  Lei era la diretrice di Adzak Muse'e e organizava queste serate, oggi si lamentava che Daisy aveva esagerato quando aveva anche fatto girare il capello ....   per avere dei soldini in piu'  !!


 Signor Remi era molto entusiata di fare queste serate culturali .... era un pensionato delle ferrovie , cosi diceva Margaret , ma per me era il primo che  aveva capito cosa dire a una straniera che non conosce la Francia ....
Mentre Margaret sempre parlava di M. De Gualle,  ma Signore Remi invece  mi aveva subito introdotto a suo scrittore preferito cioe' Boris Vian e mi ha parlato del suo romanzo molto conosciuto che ha un nome un po antipatico cioe ;  " Sputero sulle vostre tombe ".  Il titolo del romanzo mi aveva messo un po paura e nello stesso momento  ero curiosa di sapere di cosa si trattasse.



 La serata di poesia era organizzata nello stesso Bar Moretti dove il Padrone che era Algerino (e veniva chiamato Momo dai clienti) aveva dato il suo permesso  di fare la mostra di pittura.

Modes de recherche




La mostra di pittura organizzata da Margaret era una mostra collettiva con delle opere di alcuni membri dell associazione del museo Adzak.

Fra membri piu vicini a Margaret c-era  John Stratford un Canadese  trasferita a Parigi che. viveva  nel l'appartamento del suo nonno vicino alla prestigiosa stazione Metro di Invalid . John veniva da Quebec  ed era residente qui da qualche anno a Parigi. Produceva dei dipinti tipo Japponese in bianco e nero con la penna e inchiostro, che in francese si chiamavano dei  chinoserie.

  Baya Luce era un amica di Margaret che aveva conosciuto Margaret tanti anni ed era una donna Parigina , sposata con uno scultore, tutte e due  artiste .... lei  esperta in  litografie e incisioni , e insegnava da anni l'arte del  incizione all'universita di Sorbonne .

 C'era poi il nipote del artista che aveva lasciato il museo Adzak ,  lui produceva delle  ceramiche .  Il  nipote di Roy viva a Bristol ma  produceva i suoi oggetti e sculture che amava chiamare  "chickens" durante i mesi trascorsi a Parigi. Aveva fatto i volattili fra la sua grande collezione  di ceramiche ma  anche  varie animali e altri  soggetti quasi teatrali . Nicholas Wright veniva a Parigi ognitanto e restava per qualche mese perche doveva occuparsi di una causa sul eredita' del patrimonio del suo zio






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 Francoise  era una donna del sud della francia e  faceva le foto e poi Arnold Printet che  era un pittore ingegnere  del IT che faceva dei autoritratti.  In effetti io ero la pen ultima venuta al gruppo (dopo di me Clement Thompson, un indiano di Pondicheri introdotto da sua amica francoise) ed ero ospite nella residenza  dietro al museo.

Ero introdotta da un altra donna Iraniana di nome Sina e(di arte ) Patricia che si era trasferita a Parigi un anno dopo la rivoluzione in Persia.  Lei si introduceva come communista e io invece ero diversa da lei. mi chiamo Nilo(nome d'arte) perche era piu facile pronunciare, io avevo la mia esperienza di essere venuto in Europa gia negli anni dello Shah Pahlavi ed ero della generazione dei figli borghesi che avevano il privilegio di aver vissuto e studiato a Londra.  Avevo fatto un anno al Saint Martins School of Art negli anni 80 ed ero reduce dai miei anni di vissuti in Italia .....  Patricia era residente a Parigi  da anni e  conosceva Margaret molto bene.

Questi erano persone che esponevano nel Bar dove ogni mattina  Margaret di abitudine prendeva il caffe. 


Tra i primi visitatori  per la nostra mostra di pittura c'erano gli abitanti di rue Jonquoy cioe'  Monsieur Mallen era entrata insieme a M: George  e poi la seconda persona a visitare la mostra era M Clemente Thompson insieme con la sua amica Nathalie Diss (  Nathalie e' una Parigina Doc e sempre elegante anche perche ha una piccola boutique sul rue Abe' Carton dove vende le sue creazioni fatti a mano )   tutte due si occupavano di filmare gli eventi culturali legate al museo Adzak .

Si era poi aggiunto al gruppo uno scrittore Americano/ Irlandese  che si chiamava Brian ( Margaret dice che lui era un rifuggiato politico e lui insiste di essere una poeta e uno scrittore, pero non ha publicato niente fino ora ) insieme con avvocato  Brad Bartholemew , un australiano che aveva appena publicato il suo libro " The Spiritual Genome" e ne parlava con tutti quelli che volevano sapere di cosa trattasse.

Tra tutti M. Mallen aveva apprezzato i miei quadri perche avevo utilizzato la technica di foglia d'oro. Lui era esperta in materia e aveva fatto dei lavori del artigianato in legno  e conosceva bene la sensazione caloroso creato da questa technica che sempre ricordava il Bisanzio e le Icone Russe. Ci ha parlato del suo lavoro come insegnante di Francese e aveva portato con se un libro che aveva publicato sul soggetto di citta di Casablanca e il quartiere antica della citta'.e la conosceva bene.  Amava molto la citta' storica di Casablanca e  si era divertito con la gente che aveva incontato li

.Aveva anche lavorato come agente immobiliare in Marocco; anche se non sapeva l'arabo aveva provato di impararlo e aveva cercato di tenere il digiuno durante il mese di Ramedan.

 M. Mallen parlava un Inglese perfetto e abbiamo parlato a lungo con lui e M. George che era un vecchio amico di Margaret. George giocava a scacchi con tutti quelli che ne avevano la voglia di giocare. Era anche un vicino di casa e abitava in un. immobile molto moderno proprio accanto all caffeteria.  Negli mesi seguenti ho scoperto che  M. Mallen   aiutava i suoi studenti con i documenti e le pratiche amministrative, perche lui  insegnava francese in una scuola e spesso aiutava la gente per i stessi motivi, perche l'aiuto di una persona francofone era sempre necessaria per varie pratiche burocratiche .  La sua scuola era nell'area della chiesa di  Saint Germain des Pre's.

C'era poi Michel Grosmano simpatica Jazzista di New York che praticava il buddismo con gli amici e il suo fidanzata francese Sofie.  Abbiamo visto un suo concerto e improvisazione musicale in una serata concerto organizzato nel salotto dell'ingresso del museo.






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  Un altra serata di musica
era dedicata a un cantante che veniva dal Bangladesh . Lei era amica di conazionali Nilofar e Shahadat Hussein che erano una copia di artisti che si erano stabiliti a Parigi negli anni 70.  Nilofar aveva un bellissimo appartemento nella residenza dei artisti nel 14imo ( l' avevo visitato insieme a  Margarete) .

Jordie era un signore con l'aspetto di un ragazzino. Con Capellino da baseball in testa.   Catalano Doc ...... lui faceva dei cortometraggi e viveva tra Barcellona e Parigi .... si era dedicato con tutto l'anima all'idea della Creativita' e faceva vedere i suoi film che erano pieno di poesia ....  era peccato che non partecipava alle festival e trascurava completamente la parte pratica di fare dei soldi  ......  in qualche modo la sua dedizione totale mi faceva paura .

Serge era un signore che partecipava alla vita culturale del museo. Viveva con una madre Ceramista e molto simpatica.  Serge mi racontava del suo rapporto di amicizia e di afetto con un padre molto ben amato. Diceva che dopo la morte del padre era entrata in uno stato di depressione profonda che l'aveva portata via molti anni di vita .  Potevo capirlo perche avevo gia visto una cosa simile succedere nella mia famiglia quando due dei miei cugini Farang e Kamran erano afflitti e ammalti dopo la morte del loro padre. Ci sono delle persone cui vita e' un film .....  Serge pero mi ha rivelato il concetto dell'"Grande Abbraccio Abramico" ....  in un certo senso lui era un 'artista concettuale perche aveva positionato su un parete una torcia eletrico acceso e una spento .... era molto simbolico di quanto e' importante la luce nella nostra vita.

Guillaume veniva dallo Loire ed era un bell'uomo, sempre elegante e  esperto nella legge e un assistente del Margaret; non capivo perche non lavorava nel campo della moda.
Altri francesi della regione di Bretagna che frequentavano il museo erano una simpatica e bellissima ballerina con gli occhi attraenti che mi riccordavano  Elizabeth Taylor, e poi  M. Joel che veniva giu da Bretagnia per trovare Margaret.   Lui mi aveva parlato del publicazione su Edilivre.

  Avevo incontrato  tutta questa gente quella sera alla mostra  organizzato da Margaret nella caffetteria.

Bar Moretti era proprio davanti al Musée Adzak in Rue Jonquoy. ed era il bar preferito di  Margaret perche doveva sempliciamente attraversare la strada per poter sedersi alla tavola li e incontrare vecchi e nuovi amici: Lei  era una donna irlandese che conosceva quasi tutti abitanti della strada e nella zona .......  aveva vissuto qui per piu di 30 anni nel quartiere.
   
Viveva nella residenza del Musée Adzak in qualità di direttrice multitasking perché era stata una dei molti amici di Roy Wright,
l'artista e scultore inglese che aveva lasciato al mondo questo "museo-contenitore" a Parigi con all'interno tutte le sue sculture
e altre opere d’arte dopo essere morto di tumore nel 1984. Lui e Margaret erano stati amici stretti perché Roy parlava a mala
pena il francese e Margaret, che era una giornalista e lavorava per la BBC, lo aveva aiutato in svariate occasioni ed gli era stata
vicina fino ai suoi ultimi giorni. Sapeva bene il francese, era sempre al corrente di tutto e sapeva come funzionavano le cose a
Parigi.  Nicolas e la famiglia di Roy avevano bisogno di qualcuno che parlasse la lingua e che poteva aiutare a gestire quello che aveva lasciato Roy a Parigi.

 Era il quinto anno che ero a Parigi. Ero arrivata in Francia nel 2013 come artista (nata in Iran) con un permesso di
rifugiata politica, in verita ormai dopo 26 anni di residenza in Europa mi sembrava veramente assurdo di essere chiamata Iraniana.  Avevano ragione quelli che si chiamavano ancora i Persiani per il semplice fatto che non avevano preso nessuna parte nella revoluzione del 1979 .  Avevo vissuto per 23 anni in Italia ma il permesso di soggiorno che mi era stato concesso in quegli anni non era più
valido ora perché mi dicevano che per legge, il permesso di soggiorno viene revocato se non viene rinnovato per due anni. Ma credo che chi conosceva come fare(Savoir Faire) questo situazione .....


Quando ho incontratoPascal Mallen ero nella cafeteria Momo e stavo ammirando la collezione di dipinti esposti sui pareti.

 Lui era uno dei pochi che erano venuti a visitare la mostra. Quel giorno indossava una giacca viola e un paio di pantaloni variopinti e sembrava un artista. Solo più tardi abbiamo scoperto che stava organizzando una sfilata di moda per uno dei suoi studenti. Vignesh era del sud India ed aveva infuriato Margaret quando ha fatto vedere un suo opera di arte su un Tshirt ....  si trattava di un pilota del RAF con tanto di bandiera Britanica , ma non era un ritratto positivo. La sfilata era di vestiti che aveva creato Vignesh  ma frankamente non aveva i colori del'India, credo che molti sono rimasti un po sorpresi e anche se l;evento era bello .... non ha del tutto entusiasmato i compratori.

   Vignesh era un esperto di It ed era riuscito a organizzare tutto grazie all'aiuto di M: Mallen che aveva sollecitato le autorità comunali del 14° arrondissement per fare la sfilata
. Era l'estate del 2016 . M. Mallen   aveva una grande apertura mentale, e aveva molto talento e interesse per eventi culturali ed era riuscito a portare a termine il progetto.

Io pensavo però che fosse un peccato che non avesse così tanto talento per guadagnare da questo occasione perche aveva lavorato con tutta l'anima .
Viveva in un monolocale al sesto piano di un edificio vicino al museo. Anche il suo vicino, il Sig. Coffin. (era amico di Margaret).
Erano originari della zona di Valence nella Francia orientale. Il Sig. Coffin era un esperto giardiniere, nonché l'orgoglioso proprietario di un bellissimo appartamento arredato con eleganza al quinto piano. M. Mallen mi ha poi aiutato quando avevo problemi amministrativi e burocratiche .....

Che peccato di non aver conosciuto una persona in gamba come lui quando ero in Spagna .....
Qualche anno prima di tutto questo, avevo ereditato una casa dai miei genitori ed avevo dei soldi che avevo ricavato dalla vendita. Avevo tentato di comprare una casa a Parigi, ma non conoscevo nessuno e non parlavo la lingua.

Avevo soggiornato in un hotel a Saint-Germain-des-Prés. Poi mi sono dovuta trasferire in Spagna e comprare lì della proprietà. Conoscevo qualcuno che viveva lungo la Costa Blanca che avrebbe potuto aiutarmi a portare a termine il mio progetto. Soldi, soldi, soldi...era un chiodo fisso, anche perché non avevo trovato lavoro nonostante vivessi da anni a Parigi. Trovare lavoro era
la mia massima preoccupazione ma finora (da 2013 in poi) mi era andata bene nonostante la mia scarsità di mezzi.


Se ho trovato gradevole vivere a Parigi anche senza soldi da spendere in hotel e ristoranti lo devo in parte ai servizi sociali della città e, a dire il vero, la città mi piaceva per il modo in cui era organizzata.  Cosi anche se ora conoscevo Parigi un po meglio .... ed era meno romanitco .... questo canzone era un omaggio a una citta' molto amata da gente come Margaret e dai suoi amici che avevano vissuto gli anni piu belli qui .......

" Ore vuote trascorse a perlustrare sotto acquazzoni
diurni strade che sono diventate la mia zona. Mentre passo da un caffè a un bar mi chiedo dove sei,perché mi hai annebbiato la
mente e ora ho perso la nozione del tempo. I cieli vuoti mi dicono che è meglio dimenticare, che il miglior consiglio è non aver
rimpianti. Ti vedrò ancora mentre passeggio per i boulevard? Perché mi hai annebbiato la mente. Aspetterò fino ad allora. Sono
triste, ma in modo naturale. Qualche volta mi fa perfino piacere sentirmi così. Il dono che mi hai dato è il desiderio. È stato il
fiammifero che ha incendiato il mio cuore. Notti in bianco con niente da fare che sedere e pensare a te. Ogni pensiero è solo per
te. Mi inquieto e mi annoio, quindi esco di nuovo. Odio sentirmi così limitato, mi sembra di perdere il mio tempo."

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publicato a londra nel 2013


Firenze
Spagna
Parigi

Prima ad arrivare a Parigi ero in Spagna
Vita in  Spagna fino arrivare in Francia nel  2013
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 Mi chiamo Nilofar Mehrin e oggi sono una rifugiata in Francia, ma ho vissuto legalmente a Firenze Italia regolare permesso di soggiorno dal 1982 al 2005.cioe' per 23 anni con permesso di soggiorno regolare, prima come studente e poi come aquarellista freelance. 

^Ero una studentessa dell’Università di Firenze e dopo la laurea nel 92 dipingevo , facevo mostre e facevo altri lavori .  Nel 1998 ho aperto un atelier con l’aiuto di Silvana e della galleria d’arte DEA nella zona universitaria. Vendevo gia i miei primi quadri commerciali nelle gallerie come Babele e Solo A Firenze.  Nel 1997 avevo incontrato Eric che era uno scultore Americano amico della mia amica cantante Sarina.  Eric aveva un Atelier e mi era venuto l'idea che avere un luogo dove uno poteva lavorare e vendere i quadri sarrebbe un ottima cosa.
Con questo idea in mente , andavo in giro per le stradine e pensavo che anche se avessi realizzato il sogno , sarrebbe impossibile  pagare l'affitto .....




Lo studio in via fiesolana 

1998/ 2005

Mentre facevo la mostra da Silvana in Borgo Pinti nell'estate di 1998, un giorno ho visto un pezzo di carta sulla porta di un  fondo. Lo affittavano.  Era molto strano perche questo era un posto dove viveva Gigi il professore  che insegnava politica all universita di Firenze  Lui ci aveva  invitato a cena  proprio qui . Io  ero con Francesca che lo conosceva bene. La mia amica che era di Terni e' molto piu giovane di me . Francesca conosceva Gigi perche era un po da parte dei  Anarchici  e comunque si interessava della politica e leggeva il gionale politico l'Internazionale. Quello era una serata memorabile perche Gigi aveva cucinato un Bacala al livornese indimenticabile e in piu era il luogo che mi ispirava  di un non so che, qualcosa di misteriosa  .....
.Ora dopo tanti anni passavo davanti la stessa porta.  Gigi si era comprato una barca e ci viveva.  La sua parte era in affitto  e quando ho visto un numero di telefono ,,,, ho chiamato subito per informarmi del prezzo del fondo.

 l'affittavano acinquecento euro  .....  signor Luccarini era gentile e ho potuto prendere il fondo pagando una mensilita', promettendo di pagare il resto appena potevo.  Per fortuna , quel mese di settembre e' ritornata Patrizia dagli USA  dove aveva trascorso dei mesi insieme a Eric lo scultore.... erano una bella coppia.  Patrizia mi ha detto ; "stai facendo una cosa difficilissima "  . Lei apprezava il fatto che far l'arte e cercare a venderlo  richiedeva uno sforzo incredibile e infatti avevo cercato di fare proprio l'impossibile , con la fede in Dio. Pa rizia tornando dagli USA e la sua esperienza li divento' giornalista.



Le mie cartoline  che erano fatte di immagini di edificie angoli storici della citta di Firenze e venezia si chiamano "Se Dio Vuole" cards."The Inshallah Cards" Ve devi le mie cartoline da 2000 a 2017 in giro per la citta'. uno di queste persone era un ragazzo americano che lavorava da un artista orientale penso di Kualalampur or singapore , lui , ora non mi ricordo il nome aveva fatto una vetrina incredibilmente bella per natale .... era per il negozio Luisa via Roma .... chi sa per quale motivo si suicido nel 2002 o 2003 !  Ma la sua vetrina romantica lo ricordo ancora .... era eccezionale.  Dopo  la sua morte andava sempre a guardare la vetrina di quel negozio .... per un periodo facevano vedere dei cortometraggi e della grafica cartoons .... era molto interessante.


Per una Settimana ho hospitato Anab che era una ragazza Somala e si fermava da me ogni tanto perche aveva dei parenti che vivevano in quella strada. Anab lavorava come Badante e mi veniva a raccontare le sue esperienze.  Stava prendendo la patente e anche se si vestiva con quei vestiti islamici era una donna molto ambiziosa .... era riuscita a portare tutto la famiglia da Sudan e di positionarli in varie paesi.  Anab pensava che io avessi una stanza regolare con il bagno di sopra e che vivessi comoda era per questo che era venuto da me.  Pero ha visto che non avevo un bagno normale e che usavo un bagno chimico. La prima notte mi ha svegliato dicendomi che si era allagato il bagno perche probabilmente aveva usato del acqua in piu.


Quella settimana la ho conosciuto anche i suoi parenti che vivevano in un appartamento normale .... Rasheed e suo moglie avevano due bambini .... anche la moglie si chiamava Anab ma era cittadina Canadese .  Era una donna per niente docile e voleva comandare , infatti dopo qualche anno si sono separati perche lei non voleva gli estranei in casa e il marito invece portava in casa i suoi amici.  Anab era molto dolce con la sua piccola figlia che aveva solo sei o sette anni , e chiaccherava con questa bambina come se fosse un adulto. Avevano tante cose da raccontare uno al altro .... cosi questa mamma era piu amica con la sua figlia che con suo marito.


Sono contenta di dire che in quegli sei anni ho potuto lavorare con altredonne e uomini nel mio studio per produrre delle opere . Alcune donne che lavoravano con me erano Algerine . Uno di loro che si chiamava Vaheeba mi ha detto che durante il mese di digiuno ha potuto mettere del cibo sul tavola per il lavoro che faceva per me e questo mi ha reso molto conttento .  Le pagavo per stare nello studio mentre io ero fuori a fare le mie cose.

Rula era un altra donna islamica che veniva a stare nello studio per qualche ora , anche lei veniva con i suoi bambini., m raccontava sella jordania .... era molto brava a cucinare ed era capace di cuccinare per tanta gente.

Fletcher invece ara un ventenne di New york e un artista molto  capace.  Una volta ha portato i suoi nonni allo studio e mi ha introdotto ai genitori e ai nonni che erano venuti a firenze per trovarla,  Fletcher mi ha portato un po di credibilita ' professionale. Prima di lei i vicini anziani non capivano cosa facessi in quel fondo . Venivano a salutarmi e mi chiedevano cosa facessi ....  rispondevo che ero acquarellista ! qualcuno di loro mi raccontava di un calzolaio che lavorava afare le scarpe per l'esercito durante la guerra ..... lui stava nello stesso fondo .  Poi e venuto trovarmi una signora che parlava inglese , Roberta mi ha oferto un cafe a casa sua che era un bell appartamento con degli affreschi antichi cioe rinascimentali , Era veramente un onore vedere  una cosa del genere . Loro avevano una porta che si affacciava sul via dei Pepi .  l portone a numero 32  era di tanti appartamenti. Aveva vissuto qui Nadia , la mia amica Algerina.negli anni 90.



Dopo tanti anni sono andata a trovare Roberta e mi ha raccontato la storia del suo Marito che era un esperto della nautica e una giornalista per la Nazione Mauro Masini..   






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^Ho tenuto l’atelier fino al 2004, poi mi sono trasferita a Viareggio per lavorare come au pair  da Silvia e suo figlioJacopo , Hoconosciutoanche Lucia che ra di Lucca e una ragazza molto capace che poi si era trasferita a Londra percercare lavoro .  Jose Miguel era di Cile ed faceva il tuttofare insieme al Francese trentenne  Pascal che Silvia voleva far studiare > Silvia era riuscito a farli fare gli eami di maturita' italiana ..... era una donna moltoenergica e infatti oggi ha un B&B  a Firenze. Io ho dovuto lasciare Viareggio dove ero molto felice ......sono poi dovuta tornare in Iran dopo 26 anni di vita in Europa.

^Mia madre era malata e mio fratello, che l’assistiva, aveva bisogno di aiuto. Era tornato dagli Stati Uniti dopo sette anni. Sfortunatamente, mio fratello è morto per un infarto uno o due mesi dopo il mio arrivo e mi sono dovuta occupare da sola di mia madre. Mia madre è morta qualche anno dopo ed io ho tentato di ottenere la residenza in Spagna acquistando della proprietà. Non mi è servito.

La mia esperienza Spagnola era segnata dal fatto che ero una donna che non aveva una famiglia intorno ,,,,  anche se tutta la gente che incontravo durante l'aquisto della mia casa erano gentili ed educati,  c'era una specie di ombra sulla mia vita che cercava di comunicare la sua presenza.  Probabilmente era una richiesta di denaro che sembrava naturale a chi lo faceva , ma per me sembrava molto pesante . Io non andavo in giro a guardare la gente negli occhi per chiedere la loro solidarieta' .... io pregavo a Dio e cercavo la mia salvezza in Dio.

Appartamento che avevo comprato per esempio stava su un supermercato. Era stato costruito e finito da poco. Un esempio della scomodita di questi nuovi appartamenti era il fatto che trovavo sempre la porta aperta quando ritonavo da fuori. Eppure ero certa di aver chiuso e rinchiuso la porta. Una volta ho trovato dei giocatoli dentro che non erano le mie e la porta della casa era aperta. Un altra volta  avevo fatto la spesa e mentre ritornava alla mia porta ho trovato un marito e moglie che molto chiaramente non erano spagnoli  e che mi guardavano con silenzio e mi facevano paura  e non sapevo cosa volevano  da me ....   ora che ci penso , probabilmente volevano un po della spesa oppure dei denaro . Pensavano che io fossi ricca!


Erano del est e infatti imaginavo che erano della brava gente e dovevano  sopravivere senza sapere  la lingua .  Non parlavano altre lingue come per esempio l'inglese e non sapevano come guadagnarsi da vivere.  Capivo l'enormita di questo discorso e davo un cinque euro quando potevo ..... pero la poverta non era solo nel fatto di non avere soldi ....  era anche nel fatto di non potersi inventare , e non avere delle ideei per come generare il denaro. Ci voleva del genio per farlo. .Gli Africani invede facevano un mercatino sul rivo del mare di sera .... qualcuno faceva il Bar cioe aveva preparato il caffe' e sandwiches e vendeva a chi si trovava la. a fare il mercato.
Io avevo portato dei Parei che avevo aquistato a KL e li vendevo di sera quando avevo pochi soldi, ma era un lavoro difficile.

Avevo anche trovato delle persone tramite una associazione inglese che lavoravano per me (quando melo potevo permettere) . Volevo creare un B&B in Spagna come avevo vist fare da Silvia a Viareggio. Probabilmente non avevo polso oppure era perche ero un extracommunitaria da sola .... il motivo per cui Mats il Swedese che poteva aiutarmi non sela sentiva .... lui mi ha portato anche la ragazza in casa a vivere con lui sappendo che io non volevo una cosa del genere.  Mats era un uomo capace che lavorava bene perche aveva lavorato sui navi e conosceva tante cose.  Pero per me non e stato di aiuto perche soffriva di una depressione cronica.

Mi aveva raccontato che aveva perso l'uso della mano sinistra a diciotto anni. Aveva la moto pero l'incidente era avenuto in casa quando lui ha corso dento la porta di vetro.  Da li in poi , aeva dovuto lasciare la moto .... e  quindi non riusciva a far conti con la realta'.  C;era poi Mohammad che viveva anche lui nella cottage dietro la Finca. Lui era di Marocco ed aveva fatto due figli con una signora Spagnola che non lo voleva sposare e quindi lui non riusciva a sistemarsi ma era insieme con questa donna ..... erano ospiti da me perche lavoravano nel giardino o per renovare la  casa .



Poi cera anche un Belgo di Anversa che cercava un lavoro come cuoco in un ristorante e lavorava da me per un mese. H.evo dire che avevo aiutato questo giovane uomo ma quando lui stava lasciando la porta della casa mia mi ha fatto un gesto che non riuscivo ad interpretate....  come se giocasse con una palla da foot virtuale .... ho visto fare questo gesto anche a Parigi e ora dopo tanti anni ho capito  che il gioco di foot e' anche usando le persone come la pallone....  era lui che mi diceva che una certa donna irlandese era di "famiglia nobile "   che quindi era superiore.,


  Forse i suprematisti bianchi non vogliono  che si creasse un alta America da questo lato di Atlantico e quindi hanno il chiodo fisso del populismo basato sulle razze  e non sui soldi oppur la meritrocrazia.   Del resto anche in Iran che e' un paese in via di sviluppo . gli Afghani non hanno il beneficio di una Carta d'identita' decente neanche quando  sono nati in Iran oppure se sono sposati con un o del paese Ospite.  Quindi tutti amano il populismo perche dicono  e pensono "noi siamo qui seduti sulle nistre sedie da tanti anni ....che lavorino gli altri per noi "  Nessuno o forse i pochi giusti  crede nella meritrocrazia del lavoro,come dice Jordan Peterson ; "  la gerarchia delle competenze"sara una cosa del futuro e un progetto.


 Cercavo di conoscere l'ambiente e ho intuito che qui sulla costa Blanca c'era un po di machismo e che non avevano abitudine di vedere le donne come in Italia. Vabbene che Silvia aveva gia sessant anni ed era anche madre .... forse per questo la gente aveva piu rispetto e faceva quello che lei chiedeva.... insomma un altro sogno che non si e realizzato era quello di fare un Air & B ..... in Spagna


I tempi erano cambiati e la gente non aveva voglia di rischiare . Anche la ragazza africana di Senegal che veniva a pulire e a cucinare per me , aveva un modo di fare quasi come se mi dicesse dove hai la famiglia e i figli....?
Non era solo questione di avere i soldi,  non era neanche questione di avere la buona volonta' di investire e creare del lavoro .... chi sa cosa volessero quella gente....
comunque l'unica soluzione sembrava di affitare la casa e ho contattato una Agenzia inglese per farlo , pero loro mi hanno fatto presente che mi mancava la piscina e la TV Inglese.  A quel punto visto che dovevo anche sistemare il permesso di soggiorno , ho lasciato la casa nelle mani oneste di Mats e mi sono avviato al viaggio di conquista del Everest , cioe per procurarmi un permesso di soggiorno.

Qualche giorno prima avevo parlato con Lucia al telefono. Lei aveva delle difficolta a Londra perche era caro affittare un letto da qualche parte. Ma lavorava nelle caffetterie ....  era lei che mi ha suggerito di prendere l'autobus,

Nella Finca lavoravo anche sil mio libro.  Avevo l'aiuto di una signora Inglese che sapeva tutti i trucchi e  scrivere il mio libro "A Time for Dreamers"  cosi divento abbastanza facile. Ma ia publicazione era fatto con un sacco di errori, anche i soldi che avevo pagato non mi hanno  procurato un lavoro fatta bene.

Arrivando a  Barcellona gia non vedevo bene la situazione.  La sorvellianza che ho trovato in quella citta era  quasi soffocante..  E la gente era un po razzista . Io coprivo la testa nella mia tradizione ma obbviamente  a qualcuno non piaceva e quindi quando ho preso una stanza in Albero che costava 100 e , il direttore del albero e venuto da me a dire ; "abbia pazienza ma le rubinette non funzionano " , era incredibile ... pensavano che io potessi accettare una cosa del genere.  Avendo protestato che avevo pagato un bel po di soldini per una notte , mi hanno cambiato l'albergo chiamandomi una "principessa" ! 

   

"Mentre ero in viaggio per l’Italia (un amica italiano cioe' Lucia  mi aveva suggerito di viaggiare in autobus) sono stata fermata alla frontiera tra la Spagna e la Francia perché il mio permesso di soggiorno  di turismo era scaduto. Avevo cercato di rinovarlo ed ero anche andata a trovare dei avvocati. Era un lavoro che richiedeva del tempo e anche di dire delle bugie. Mi hanno detto che dovevo dire che le mie proprieta' costavano una certa somma e io pensavo che questo tipo di dichiarazione poi mi portava a dover pagare delle tasse.
.
In Francia sono stata portata in un centro di accoglienza dove ho dovuto stare per tre mesi in attesa che il giudice decidesse se potessi rimanere o meno. Ho dovuto richiedere asilo perché era l’unico mezzo che mi consentisse di rimanere in Europa..

Nel centro di accoglienza, che era vicino a Tolosa, ho incontrato molte persone nelle mie condizioni, con visti e documenti scaduti, che aspettavano che il tribunale decidesse se concedere o meno l’asilo.$

^C’era perfino una signora cinese che viveva a Parigi con la famiglia e un’americana con i documenti scaduti. Michelle, la mia assistente sociale, che mi è stata di grande aiuto, mi ha spiegato che la polizia di frontiera era molto severa in materia. Michelle e il suo team appartenevano a un’associazione che si occupava di aiutare i richiedenti asilo e fornire loro consigli su come difendere i propri diritti. Michelle era una studentessa di legge ed è stata colei che mi aiutato durante le varie fasi. Sono rimasta nel centro di accoglienza per tre mesi e sono stata ascoltata due volte dal giudice. Alcuni, i più fortunati, sono riusciti a uscire prima perché avevano amici o familiari che li hanno aiutati $
^Nel libro che avevo pubblicato nel 2013 nel Regno Unito sul mio percorso artistico nel 2013, avevo accennato al fatto che avevo avuto problemi a vendere la mia proprietà a  Teheran, alcuni dei quali connessi al sistema di sorveglianza che mi sembrava mi impedisse di vendere ciò che avevo ereditato come meglio credevo. Ci sono voluti tre anni per risolvere le complicazioni che erano invisibili e che non avrebbero nemmeno dovuto esserci.  A Teheran ho scoperto che c’erano molte famiglie nella mia stessa situazione. C’erano assurdi problemi legali che non erano altro che scuse per costringere i proprietari ad aspettare e ad andare conseguentemente incontro alla povertà.


^Le motivazioni erano ovviamente politiche. Qualcuno voleva che i proprietari pagassero una percentuale sulle vendite (a chiunque stesse pianificando il tutto dietro le quinte). Io ho dovuto vedermela con un uomo dell’Iran meridionale. Era stato tutto ovviamente pianificato e mi sono ritrovata a portarlo in tribunale perché non sapevo che bastava pagarlo per uscire dal loro gioco. Come molta della popolazione del mio paese, ero innocente e non sapevo cosa stesse succedendo.


^Avevo scritto il mio libro, "A Time For Dreamers", in cui raccontavo delle mie esperienze a Teheran e in Italia. Forse per questo sono stata l’unica persona de centro di accoglienza ad ottenere un permesso di soggiorno.$
^Una delle ragazze che ho incontrato nel centro veniva dalla Nigeria e si chiamava Beauty. Era una bella ragazza che era appena arrivata al centro. Era molto ingenua. All’arrivo si è messa subito a spazzare la stanza come se fosse casa sua e si divertiva come se avesse finalmente trovato una casa da pulire.




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^Mi ha chiesto se c’era del detergente per pulire il bagno, come se fossimo in una sorta di residenza. Alloggiavamo in un edificio moderno, pulito e ben riscaldato che Michelle definiva “la prigione degli illegali”.  $
^Beauty mi ha raccontato che suo padre aveva venduto tutti i suoi averi perché potesse venire in Europa. Le aveva detto di fare qualunque cosa per sopravvivere perché dove vivevano non era il luogo adatto a una bella ragazza come lei.  Non aveva alcuna idea di cosa l’aspettasse. Avevo incontrato un’altra bellissima ragazza africana chiamata Naomi che mi aveva raccontato che quando era in Spagna, aveva incontrato degli uomini spagnoli che volevano sposarla per proteggerla. Parlava uno spagnolo perfetto e sapeva di poter scegliere perché aveva solo venticinque anni ed era molto bella. Aveva amici, sapeva come attrarre gli uomini e come cavarsela per strada.$
^Successivamente, quando mi sono trasferita a Parigi, ho incontrato un’altra donna di un altro paese africano che era scappata da casa perché suo cognato, che odiava, voleva sposarla dopo la morte di suo marito. Aveva due figli che aveva lasciato con sua sorella e lavorava a Parigi come babysitter e il datore di lavoro le tratteneva il passaporto. A Parigi ho trovato molte associazioni che aiutavano le donne e le collocavano in hotel per un mese o due.




^Nel centro di accoglienza avevo incontrato altre donne che erano incinta. Alcune di loro pensavano che il fatto di aspettare un bambino desse loro qualche vantaggio in più. Non avevo visto bambini, ma la mia simpatica assistente sociale mi disse poi che c’erano intere famiglie con bambini nel centro che attendevano l’esito della sentenza del giudice.  Quando ho lasciato il centro dopo tre mesi per iniziare la mia nuova vita a Tolosa ero contenta. È stata un’esperienza spaventosa perché nel centro sembravano esserci persone che volevano approfittarsi di persone come me che avevano uno stipendio mensile. A dire il vero, per molti mesi non ho percepito alcuno stipendio perché non sapevo che ci fossero molti moduli da compilare prima di poter far vantare i propri diritti di rifugiato.  Ho dovuto trovare un altro assistente sociale che mi mostrasse come compilare i moduli in francese. Ero contenta di sapere l’italia$no perché era una lingua gradita dagli abitanti del sud della Francia. I populisti volevano aiutare i loro amici anche a costo di violare le leggi francesi sui rifugiati.


M

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